Dieta senza glutine: la regina delle dietoterapie!!
La dieta senza glutine è, per me, l'esempio più concreto di "dieto-terapia". Non che le altre siano meno efficaci nel contenere e permettere la remissione dei sintomi di moltissime malattie (e, non dimentichiamolo, spesso anche di prevenirle!), ma la dieta senza glutine è l'unica terapia attualmente disponibile per "curare" la celiachia. A differenza della maggior parte delle patologie, dove è previsto un trattamento farmacologico accanto ad un approccio dietoterapico (spesso immeritatamente sottovalutato), nel caso della celiachia non esiste, al giorno d'oggi, una terapia medica disponibile per permettere il ripristino di uno stato di salute ottimale, se non l'adozione di una rigorosa dieta priva di glutine!
Cos'è la dieta senza glutine? E' una dietoterapia che potremmo definire "salva-vita" per tutti quei soggetti che, come me, sono celiaci. Descrivere nello specifico come sia strutturata questa dieta non è così semplice, per questo motivo ne parlerò a breve in un articolo dedicato... quello che posso dire in sintesi, è che seguire una dieta senza glutine in senso stretto non significa solamente eliminare dalla propria tavola pasta o pane, bensì adottare tutta una serie di accorgimenti volti ad escludere ogni traccia di glutine dalla propria dieta.
Cos'è il glutine? E' un complesso proteico (un insieme di proteine) presente in molti cereali tra cui frumento, segale, orzo, farro, kamut, triticale e spelta. Le sue componenti principali sono le gliadine (prolammine tipiche del frumento, responsabili dell'effetto tossico nel celiaco che, a seconda del cereale, assumono diversi nomi, ordeine nell'orzo, secaline nella segale, avenine nell'avena ecc..) e le glutenine, presenti nell'endosperma di molti cereali come frumento, farro, segale, orzo. Nel momento in cui gliadine e glutenine vengono "idratate" e lavorate in modo meccanico (l'esempio classico è l'impasto di farina e acqua), si forma il glutine, un reticolo elastico, appiccicoso e tenace, che permette la lievitazione degli impasti e la buona tenuta in cottura.
Per i celiaci il glutine deve essere eliminato dalla dieta perché tossico e in grado di danneggiare gravemente l'intestino, provocando importanti malassorbimenti e stati infiammatori, che si ripercuotono sull'intero organismo e, se trascurati a lungo, capaci di portare a complicanze anche drammatiche, come il linfoma intestinale.
La mia diagnosi di celiachia è avvenuta, tardivamente, durante gli anni in cui ero studentessa in Dietistica; forse è per questo motivo che mi sento particolarmente "devota" alla dieta, in tutte le sue più varie sfaccettature e ambiti di applicazione. Ho imparato ad amarla perché ne ho davvero compreso il suo valore, che ogni giorno desidero trasmettere con passione ai miei pazienti, sdoganando la concezione di dieta come sacrificio, quanto piuttosto presentandola come uno strumento che, in sinergia con molti altri, mira al raggiungimento del benessere globale della persona, qualcosa che non ha davvero prezzo.
Conosci la celiachia?
Sicuramente ne avrai già sentito parlare, però sappi che esistono ancora oggi molti dubbi e interpretazioni fantasiose, che fanno sì che la nostra condizione sia spesso sottovalutata e incompresa!!
- E' una malattia cronica: dal 2017 il Servizio Sanitario Nazionale ha trasferito la celiachia dall'elenco delle malattie rare a quello delle malattie croniche. Perché? Perché il totale dei celiaci "attesi" in Italia è pari a 600.000, l'1% della popolazione italiana, un numero troppo elevato per considerare questa malattia come "rara": in poche parole si stima che circa 400.000 persone in Italia siano celiache ma ancora non lo sappiano (solo 200.000 hanno ricevuto diagnosi e sanno di esserlo!). Questo perché, mediamente, occorrono circa 6 anni prima di giungere ad una diagnosi definitiva di celiachia: non solo per via della complessità dell'iter diagnostico, ma anche perché, nonostante tutto, si tratta di una patologia ancora poco riconosciuta, specialmente nella sua forma "adulta", perché sempre più subdola.
- E' un'infiammazione dell'intestino:
colpisce in modo specifico la mucosa del primo tratto intestinale, l'intestino
tenue, e provoca danni più o meno marcati a livello dei villi intestinali,
quelle estroflessioni della parete intestinale simili a delle piccole dita, che
in condizioni di salute consentono di aumentare notevolmente la superficie
assorbente del nostro intestino. A seconda del danno glutine-correlato, potremo
assistere, oltre ad un aumento dei globuli bianchi (linfociti
intraepiteliali), richiamati in loco per via dello stato infiammatorio, anche
ad un aumento del numero di ghiandole presenti nella mucosa dell'intestino
(iperplasia delle cripte) e ad una lesione più o meno grave dei
villi intestinali, fino alla loro resezione (atrofia) totale,
precisamente il grado 3c secondo la classificazione di Marsh-Oberhuber, osservabile
microscopicamente da biopsia duodeno-digiunale come una mucosa completamente
"appiattita".
- E' una patologia autoimmune: non è una allergia alimentare perchè coinvolge altri sistemi immunitari (le IgA e non le IgE) ma non è definibile neppure come una intolleranza, in quanto presenta tratti di autoimmunità. Questo significa che il glutine, nei soggetti predisposti,una volta ingerito e giunto nell'intestino, viene riconosciuto dal sistema immunitario come un patogeno, un estraneo che minaccia la nostra salute; si vanno quindi a produrre anticorpi per sconfiggerlo, tra cui gli anticorpi anti-transglutaminasi, anti-endomisio e anti-gliadina (questi ultimi meno indicativi nel soggetto adulto) che nell'annientare il glutine, provocano ripetuti insulti alla parete intestinale. Non essendo un'allergia, la sua unica via di innesco è quella intestinale (per ingestione) e non respiratoria o cutanea. Non causerà mai uno shock anafilattico!
- E' geneticamente determinata: se hai dei parenti di 1° grado celiaci, hai un rischio pari a circa il 10-15% (a fronte dell'1% della popolazione generale) di andare incontro alla celiachia. Allo stesso modo, se presenti positività per i geni HLA DQ2 O DQ8, tipici anche di altre malattie (in primis il diabete), potresti andare incontro, nell'arco della tua vita, alla celiachia. La positività al DQ2 o DQ8, tuttavia, non è un dato sufficiente per fare diagnosi: ben il 30-40% della popolazione li possiede (ma non per questo si ammala), inoltre per manifestare la celiachia occorre la contemporanea presenza di fattori ambientali che ti porteranno a svilupparla (primo tra tutti l'ingestione di glutine). Se, viceversa, non li possiedi, sarà praticamente impossibile andare incontro alla celiachia, anche se hai un fratello celiaco. Per questo motivo il test genetico, talvolta effettuato insieme a quello anticorpale per diagnosticare la celiachia, è definito di "esclusione": se i geni non ci sono hai praticamente la certezza di non ammalarti mai nel corso della tua vita.
- E' scatenata dall'ingestione di glutine: è chiaro che se un potenziale celiaco non introducesse mai con la sua dieta alimenti contenenti glutine non manifesterebbe mai la malattia. Certamente, però, escludere il glutine non solo è più complicato di ciò che si pensa (e vedremo in seguito il perché) ma può rivelarsi un'inutile privazione: anche nell'ambito dello svezzamento di bimbi geneticamente predisposti alla celiachia è consigliabile non posticipare troppo l'introduzione del glutine, in quanto non aiuterebbe in nessun modo a prevenire l'esordio della malattia, ma soltanto a ritardalo, favorendo potenzialmente un esordio tardivo, spesso silente, perché asintomatico o nascosto dietro l'ombra di altre patologie.
- Può comparire a qualsiasi età: sebbene sia sempre stata conosciuta nella sua forma pediatrica per i sintomi ben evidenti (specialmente in tenera età), può manifestarsi in qualsiasi momento della vita, anche in tarda età, spesso in seguito ad eventi particolarmente stressanti.
- È "più donna che uomo": come altre patologie autoimmuni, pare che sia più frequente nel genere femminile, con un rapporto donna-uomo di 2:1.
- E' "camaleontica": si
manifesta con una sintomatologia incredibilmente varia e, talvolta, senza alcun
sintomo. Se compare nei primi anni di vita è generalmente ben manifesta
(soprattutto a partire dallo svezzamento fino ai primi 2 o 3 anni) con sintomi
evidenti, come arresto o deficit di crescita staturale e/o ponderale, diarrea
cronica, vomito, distensione addominale con addome globoso e arti molto magri, debolezza
muscolare, inappetenza e irritabilità. Successivamente e nella forma adulta
i sintomi sono generalmente più sfumati e "camaleontici": si possono
osservare molto frequentemente sintomi extra-intestinali che vanno aldilà della
diarrea o stitichezza, dei dolori addominali e della maldigestione, con
gonfiore addominale ed episodi ricorrenti di gastrite e reflusso gastroesofageo.
Si può assistere a dimagrimento, ma anche a quadri di obesità o a nessuna
sintomatologia apparente. Un campanello d'allarme è l'anemia da carenza di
ferro che non risponde alla terapia orale, ma si può assistere spesso anche
a fragilità ossea (fino all'osteoporosi), problematiche ostetrico-ginecologiche
a partire dal menarca tardivo, alla menopausa precoce, fino a infertilità e
aborti spontanei ripetuti, ma anche afte, alterazioni dello smalto dentario, bassa
statura, alopecia, problematiche muscolari e/o articolari, irritabilità, ansia,
depressione, nonché altri sintomi di patologie autoimmuni che possono facilmente
accompagnarsi alla celiachia (diabete di tipo 1, tiroidite autoimmune, dermatite
erpetiforme, artrite reumatoide).
- E' per sempre: dalla celiachia non si guarisce. La dieta senza glutine, seguita con rigore e per tutta la vita, è attualmente l'unica terapia disponibile per permettere, nella stragrande maggioranza dei casi, la completa remissione dei sintomi, grazie al pieno ripristino dell'integrità strutturale e funzionale della mucosa intestinale. Nel momento in cui questa venisse interrotta, i danni intestinali si ripresenterebbero esattamente come prima.
Take home message:
- NON ESISTONO GRADI DI CELIACHIA: quante volte me lo sono sentita dire, recandomi in un ristorante o in un bar (quelli non certificati e non inclusi nel network AFC)!! "Dipende dal tuo grado di celiachia..." Ebbene ci tengo molto a ribadire che non esistono gradi di celiachia!! Se è vero che i sintomi della malattia sono variabilissimi ed esistono per questo motivo persone più o meno sintomatiche, la celiachia non ha gradi, è una sola malattia che necessita di un unico e universale trattamento: una rigorosa dieta senza glutine!! Se sei celiaco ma non hai sintomi vai incontro agli stessi danni intestinali di un soggetto che ha i sintomi, con la differenza che (purtroppo) non te ne accorgi!
- NON INIZIARE MAI UNA DIETA SENZA GLUTINE DA SOLO: se pensi di essere celiaco non iniziare mai una dieta senza glutine prima di sottoporti agli esami per la celiachia! Qualora tu fossi davvero celiaco, infatti, i tuoi esami risulterebbero negativi e non otterresti alcuna diagnosi, perchè l'eliminazione del glutine dalla dieta (soprattutto se protratta per un certo periodo) permette il ripristino dei villi intestinali e del quadro infiammatorio e, di conseguenza, i danni potrebbero non essere più visibili da biopsia così come potrebbero risultare negativi gli anticorpi nel sangue.
- NON PREOCCUPARTI DEI PRODOTTI NON ALIMENTARI GLUTEN-FREE: la celiachia è scatenata solo dall'ingestione di glutine, pertanto non succede nulla se utilizzi cosmetici o detergenti a base di cereali contenenti glutine e neppure se tocchi un pezzo di pane o impasti della farina glutinosa, perché non la ingerisci e quindi non c'è modo di innescare un processo infiammatorio a livello dell'intestino! Ricordati, però, di lavarti sempre bene le mani dopo aver maneggiato prodotti con glutine, per evitare di venirne in contatto con la bocca e di contaminare i tuoi cibi!
- DALLA CELIACHIA NON SI GUARISCE: la dieta senza glutine, seguita in modo corretto, consente alla stragrande maggioranza dei celiaci di tornare ad uno stato di salute perfetto, al pari di qualsiasi altro soggetto. Ciò non significa che ci faccia guarire: è solo grazie al fatto che non introduciamo glutine se stiamo bene e possiamo condurre una vita normale! Nel momento in cui reintroducessimo il glutine, i danni intestinali si ripresenterebbero tali e quali a prima, perché il nostro sistema immunitario riconoscerebbe sempre il glutine come un nemico da sconfiggere.
- LA DIETA SENZA GLUTINE E' UNA TERAPIA DA SEGUIRE CON RIGORE E PER SEMPRE: è l'unica terapia attualmente praticabile per permettere il ripristino dell'intestino e della sua piena funzionalità. Per questo motivo merita di essere conosciuta da tutti, affinchè le si presti la dovuta attenzione e venga tutelata, in ragione del fatto che per noi celiaci è di fondamentale importanza, pari a quella di un farmaco salva-vita!!
Novità e conclusioni
Un nuovo studio italiano pubblicato nel 2019 sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology ha rivelato per la prima volta che la celiachia è in continuo aumento nel nostro paese, registrando non più circa 600.000 casi "attesi" ma quasi un milione di persone potenzialmente affette da celiachia! Alla base dell'incremento della prevalenza (dall'1% a quasi il 2% della popolazione) ci sarebbero probabilmente cause ambientali non ancora individuate; l'aumento dei casi richiama alla necessità di migliorare le diagnosi, in modo da scovare i "pazienti camaleonte" con sintomi sempre più insoliti, per individuare il prima possibile i casi che resterebbero sotto silenzio, perché dai sintomi sfuggenti.
Nonostante la ricerca stia facendo passi da gigante nel studiare strategie alternative al trattamento dietetico, ad oggi una terapia alternativa alla dieta senza glutine è piuttosto lontana.
Neppure è possibile la prevenzione primaria tramite esclusione del glutine, perchè comporterebbe limitazioni ingiustificate.
Nel frattempo ciò che noi
celiaci siamo invitati a fare è seguire con criterio una varia ed equilibrata dieta
senza glutine: del resto, a differenza di un qualsiasi farmaco, una dieta ben
condotta non ha alcun effetto collaterale!
FONTI:
AIC Associazione Italiana Celiachia https://www.celiachia.it/
La celiachia si nasconde ed è sempre più difficile trovarla www.settimanadellaceliachia.it/2019/diagnosi-di-celiachia.html
Associazione Italiana Celiachia. Settembre 2019. Comunicato stampa. "Dopo 20 anni raddoppia stima celiachia: per nuovo studio italiano circa 1 milione di casi" https://www.celiachia.it/dopo-20-anni-raddoppia-stima-celiachia-per-nuovo-studio-italiano-circa-1-milione-di-casi/
La celiachia nell'età pediatrica
e nell'adulto, Booklet a cura del Comitato scientifico AIC, 2018
Mangiar bene senza glutine, Guida pratica alla celiachia, AIC, 2018